L’edizione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, svoltesi sabato 28 e domenica 29 Settembre, era dedicata al “Patrimonio in cammino”. Al M.A.N. “Dinu Adamesteanu” di Potenza filo conduttore è stata la via Herculia, l’antico percorso costruito alla fine del III d.C. per volere dell’imperatore Diocleziano e terminato dal successore Massimiano Erculio. La strada ricalcava tratti viarii preesistenti, collegando il Sannio con la Lucania e la Campania e unendo le due arterie principali meridionali: la via Appia e la via Capua-Regium.

Lungo il suo tracciato in Basilicata, si trovavano numerose tracce di insediamenti e necropoli dal Tardoantico all’Altomedioevo, leggibili da ricognizioni topografiche e in pochi casi restituite dagli scavi archeologici. Tali tracce attestano quanto l’Herculia fosse importante nella strutturazione del territorio e nel suo sviluppo insediativo, in particolare per l’antica Potentia.
Per questa occasione il Museo di Potenza ha allestito due nuove vetrine per esporre i reperti provenienti dai siti archeologici ritrovati lungo la Via, oggetto negli anni di documentate indagini e di attenti studi. Sono stati dunque esposti reperti provenienti dalla villa di Malvaccaro (I-V sec d.C.) l’unico sito archeologico, ad oggi, visitabile a Potenza, dalle necropoli di Stompagno e Barrata (VI-VII sec d.C.) e della stessa Malvaccaro (VI sec d.C.), che offrono testimonianza delle prime sepolture cristiane del territorio di Potenza.
Ma anche dal sito in località Gallitello, sorto come abitato alla metà del IV a.C e poi divenuto impianto artigianale nelle fasi finali (II-I a.C.), collocato anch’esso lungo la viabilità stradale, al punto di incontro con quella fluviale del Gallitello, del Basento e del Torrente Tiera.